Dr.ssa Elena Mascherpa, DVM
Master in Alimentazione e Dietetica del cane e del gatto
Un terzo dei cani che vengono portati dal Veterinario mostra sintomi riconducibili a disturbi gastroenterici. Tra questi ultimi, i problemi gastrici vengono diagnosticati sempre più di frequente.
Le ragioni sono probabilmente imputabili ad una maggior sensibilità diagnostica, ad un’aumentata attenzione da parte dei proprietari per i propri animali domestici e a cambiamenti di stile di vita che, essendo molto lontani rispetto all’etologia dei cani, possono predisporre allo sviluppo di problemi gastrici.
In condizioni ottimali lo stomaco lavora in perfetto equilibrio ai processi digestivi, e svolge funzioni fondamentali al successivo assorbimento degli alimenti, attraverso la muscolatura gastrica e la secrezione acida. Il pH acido dello stomaco non è utile solo per i processi digestivi, ma funge anche da difesa contro i batteri patogeni, che vengono, infatti, neutralizzati.
Quando l’equilibrio fisiologico si altera, si possono sviluppare diverse patologie, tra cui la gastrite, ossia l’infiammazione delle pareti dello stomaco, che può decorrere in forma acuta o cronica.
Gastrite acuta
La gastrite acuta si verifica frequentemente nel cane, soprattutto perché particolarmente incline all’indiscrezione alimentare, termine con cui si indica l’ingestione di cibo in grandi quantità, e/o avariato o crudo; ma anche di sostanze non alimentari (rifiuti, lettiere, oggetti vari, piante) o di alimenti inadeguati (scarti, avanzi).
Inoltre, la gastrite acuta può essere causata anche dall’utilizzo di farmaci antiinfiammatori non steroidei e, più raramente nei cani, da virus o batteri.
I sintomi sono vomito (frequente o intermittente), leccamento del naso, scialorrea e dolore addominale.
In caso di gastrite acuta, la maggior parte dei cani guarisce in pochi giorni con un trattamento di supporto.
Il trattamento di supporto prevede:
- alimentazione specifica (in caso di vomito, digiuno), Kcal introdotte gradualmente, alimenti a ridotto contenuto di grassi e ad alta digeribilità)
- farmaci (antiemetici), in caso di ulcera o presenza di emorragia valutare l’uso di antiacidi
- parafarmaci: per migliorare la sintomatologia (dolore e nausea) può essere utile ricorrere all’utilizzo di ingredienti funzionali.
Gastrite cronica
La gastrite cronica, caratterizzata da un’infiammazione gastrica che non si risolve nel tempo, è comune nel cane e può essere associata ad altri disturbi gastroenterici. Può essere causata da:
- cibo o farmaci
- patologie varie: malattie sistemiche (renali o epatiche), immunitarie, infezioni, disturbi congeniti (gastrite ipertrofica)
- allergie alimentari e malattie infiammatorie intestinali (più comune in cani di età inferiore ai cinque anni e in razze predisposte (tipo quelle brachicefale, Weimaraner, Pastori Tedeschi, Rottweiler e Shar-Pei)
- stress cronico: è stato dimostrato come i cani che svolgono sport a livello agonistico e quelli che presentano disturbi comportamentali siano più predisposti a sviluppare gastrite cronica.
I sintomi sono più vari rispetto alla gastrite acuta e comprendono scialorrea/masticazione a vuoto, ingestione erba, vomito (soprattutto a digiuno), aumento della sete, addome gonfio con borborigmi, tentativi di morsi al fianco e/o all’addome, inappetenza e dimagramento.
I trattamenti variano in base alla causa scatenante e comprendono:
- dieta: ad alta digeribilità, mono proteiche, idrolizzate
- farmaci: antiemetici, antiacidi, gastroprotettori possono essere necessari per trattare le diverse patologie
- parafarmaci: sintomatici, antiacidi, probiotici e prebiotici.
Nell’uomo è stato notato che la gastrite è causa di dismicrobismo a livello intestinale e quest’ultimo, allo stesso tempo, può causare e/o peggiorare i problemi gastrici.
Vista anche la presenza frequente di sintomi, anche enterici, e notate le evidenze scientifiche, in medicina umana tra i trattamenti per la gastrite viene proposto l’utilizzo di prebiotici e probiotici.
In medicina veterinaria è stato identificata la gastrite cronica (in particolare la gastrite atrofica) come causa di disbiosi; infatti, cambiamenti di pH cronici possono indurre modificazioni significative a livello del microbioma intestinale.
Anche i farmaci utilizzati per trattare la gastrite (inibitori di pompa protonica principalmente) sono stati inclusi tra i fattori causali della disbiosi intestinale del cane.
Basandoci sulle pubblicazioni scientifiche, possiamo affermare quanto sia importante trattare non solo la sintomatologia, ma anche la disbiosi intestinale del cane in corso di gastrite cronica.
Per saperne di più
• Nelson RW, Couto CG. Small animal internal medicine -E-book. Elsevier Health Sciences, 2019.
• Patel PK, Patel SK, Dixit S, Rathore R. Gastritis and Peptic Ulcer Diseases in Dogs: A Review. Int. J Curr. Microbiol. App. Sci. 2018;7:2475-2501.
• Garcia-Mazcorro JF, Suchodolski JS, Jones KR, et al. Effect of the proton pump inhibitor omeprazole on the gastrointestinal bacterial microbiota of healthy dogs. FEMS Microbiol Ecol. 2012;80(3):624-636.
• Suchodolski JS. Diagnosis and interpretation of intestinal dysbiosis in dogs and cats. Vet J. 2016;215:30-37.
• Beasley DE, Koltz AM, Lambert JE, Fierer N, Dunn RR. The Evolution of Stomach Acidity and Its Relevance to the Human Microbiome. PLoS One. 2015;10(7):e0134116.
• Gorkiewicz G, Moschen A. Gut microbiome: a new player in gastrointestinal disease. Virchows Arch. 2018;472(1):159-172.
• He C, Yang Z, Lu N. Imbalance of Gastrointestinal Microbiota in the Pathogenesis of Helicobacter pylori–Associated Diseases. Helicobacter. 2016;21(5):337-348.
Gastrite nel cane: come riconoscerla e trattarla.
Dr.ssa Elena Mascherpa, DVM
Master in Alimentazione e Dietetica del cane e del gatto
Un terzo dei cani che vengono portati dal Veterinario mostra sintomi riconducibili a disturbi gastroenterici. Tra questi ultimi, i problemi gastrici vengono diagnosticati sempre più di frequente.
Le ragioni sono probabilmente imputabili ad una maggior sensibilità diagnostica, ad un’aumentata attenzione da parte dei proprietari per i propri animali domestici e a cambiamenti di stile di vita che, essendo molto lontani rispetto all’etologia dei cani, possono predisporre allo sviluppo di problemi gastrici.
In condizioni ottimali lo stomaco lavora in perfetto equilibrio ai processi digestivi, e svolge funzioni fondamentali al successivo assorbimento degli alimenti, attraverso la muscolatura gastrica e la secrezione acida. Il pH acido dello stomaco non è utile solo per i processi digestivi, ma funge anche da difesa contro i batteri patogeni, che vengono, infatti, neutralizzati.
Quando l’equilibrio fisiologico si altera, si possono sviluppare diverse patologie, tra cui la gastrite, ossia l’infiammazione delle pareti dello stomaco, che può decorrere in forma acuta o cronica.
Gastrite acuta
La gastrite acuta si verifica frequentemente nel cane, soprattutto perché particolarmente incline all’indiscrezione alimentare, termine con cui si indica l’ingestione di cibo in grandi quantità, e/o avariato o crudo; ma anche di sostanze non alimentari (rifiuti, lettiere, oggetti vari, piante) o di alimenti inadeguati (scarti, avanzi).
Inoltre, la gastrite acuta può essere causata anche dall’utilizzo di farmaci antiinfiammatori non steroidei e, più raramente nei cani, da virus o batteri.
I sintomi sono vomito (frequente o intermittente), leccamento del naso, scialorrea e dolore addominale.
In caso di gastrite acuta, la maggior parte dei cani guarisce in pochi giorni con un trattamento di supporto.
Il trattamento di supporto prevede:
Gastrite cronica
La gastrite cronica, caratterizzata da un’infiammazione gastrica che non si risolve nel tempo, è comune nel cane e può essere associata ad altri disturbi gastroenterici. Può essere causata da:
I sintomi sono più vari rispetto alla gastrite acuta e comprendono scialorrea/masticazione a vuoto, ingestione erba, vomito (soprattutto a digiuno), aumento della sete, addome gonfio con borborigmi, tentativi di morsi al fianco e/o all’addome, inappetenza e dimagramento.
I trattamenti variano in base alla causa scatenante e comprendono:
Nell’uomo è stato notato che la gastrite è causa di dismicrobismo a livello intestinale e quest’ultimo, allo stesso tempo, può causare e/o peggiorare i problemi gastrici.
Vista anche la presenza frequente di sintomi, anche enterici, e notate le evidenze scientifiche, in medicina umana tra i trattamenti per la gastrite viene proposto l’utilizzo di prebiotici e probiotici.
In medicina veterinaria è stato identificata la gastrite cronica (in particolare la gastrite atrofica) come causa di disbiosi; infatti, cambiamenti di pH cronici possono indurre modificazioni significative a livello del microbioma intestinale.
Anche i farmaci utilizzati per trattare la gastrite (inibitori di pompa protonica principalmente) sono stati inclusi tra i fattori causali della disbiosi intestinale del cane.
Basandoci sulle pubblicazioni scientifiche, possiamo affermare quanto sia importante trattare non solo la sintomatologia, ma anche la disbiosi intestinale del cane in corso di gastrite cronica.
Per saperne di più
• Nelson RW, Couto CG. Small animal internal medicine -E-book. Elsevier Health Sciences, 2019.
• Patel PK, Patel SK, Dixit S, Rathore R. Gastritis and Peptic Ulcer Diseases in Dogs: A Review. Int. J Curr. Microbiol. App. Sci. 2018;7:2475-2501.
• Garcia-Mazcorro JF, Suchodolski JS, Jones KR, et al. Effect of the proton pump inhibitor omeprazole on the gastrointestinal bacterial microbiota of healthy dogs. FEMS Microbiol Ecol. 2012;80(3):624-636.
• Suchodolski JS. Diagnosis and interpretation of intestinal dysbiosis in dogs and cats. Vet J. 2016;215:30-37.
• Beasley DE, Koltz AM, Lambert JE, Fierer N, Dunn RR. The Evolution of Stomach Acidity and Its Relevance to the Human Microbiome. PLoS One. 2015;10(7):e0134116.
• Gorkiewicz G, Moschen A. Gut microbiome: a new player in gastrointestinal disease. Virchows Arch. 2018;472(1):159-172.
• He C, Yang Z, Lu N. Imbalance of Gastrointestinal Microbiota in the Pathogenesis of Helicobacter pylori–Associated Diseases. Helicobacter. 2016;21(5):337-348.
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